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Elisa Fantinato
  -  Diari di bordo   -  Arte in viaggio | Agosto 2021

Un giorno, ammirando un bellissimo paesaggio, mi fu chiaro che le mie opere, i dipinti e tutto ciò che fino ad oggi ho amato e coltivato in ogni frangente di spazio libero, dovevano “stare” con me, come un anello al dito, come una promessa o come una borsa a tracolla piena di ricordi che non possiamo lasciare a casa.

E fu così che i miei dipinti mi seguirono nelle mete di viaggio ma soprattutto di riflessione che percorrevo.

Non indico quasi mai la località, non è importante e non lo è mai stato il dove ma il come. Nel mondo moderno e nella società contemporanea, è sempre più importante il titolo rispetto al contenuto. Ma Emozioni Pittoriche non hanno questo scopo. Vogliamo sapere dove perché vogliamo vedere quel luogo o perché dobbiamo aver visto quel luogo?

Non è mai importante la metà ma il viaggio che percorriamo.

Ed è proprio durante questo viaggio che porto con me i miei dipinti. Appoggiati in un semplice cavalletto, perché “esistono” da soli, non sono più tela bianca e pigmenti, ma hanno bisogno di immergersi nella bellezza e fondersi con essa.

Il loro valore non deriva necessariamente dalla luce artificiale di una galleria. Il loro valore sta nel come ci fanno sentire quando li osserviamo. E così, da una galleria ad una villa, da un bosco ad un lago, di estate e sicuramente d’inverno, i miei dipinti non hanno luogo e non hanno un tempo prefissato, perché loro sono infinito.